Descrizione
Estratto dai diari del tenente colonnello Mervin Willett Gonin, tra i primi soldati britannici ad entrare nel campo di concentramento di Bergen Belsen:
«Ovunque si trovavano cadaveri, alcuni impilati in mucchi enormi, altri stesi a terra soli o in coppie nel punto in cui erano caduti. Ci volle un po’ per abituarsi a vedere donne e bambini che crollavano a terra nel momento in cui si passava loro accanto senza cedere alla tentazione di lanciarsi in loro aiuto. Ci si dovette abituare in fretta all’idea che l’individuo semplicemente non contava nulla. Si sapeva che ne morivano cinquecento al giorno e che ne sarebbero continuati a morire cinquecento al giorno per settimane ancora, prima che qualsiasi cosa in nostro potere avesse il benché minimo effetto. […]
Per non dimenticare ciò che è stato e mantenere la memoria di ciò che l’ha originato, a Ploaghe nel mese di febbraio si terrà lo spettacolo “Storia di un uomo magro” che racconta, tramite un monologo dell’attore Paolo Floris, le peripezie di un sopravvissuto ai campi di sterminio che resterà vivo per due chili.
La memoria rimane solo se viene raccontata.
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Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2024, 13:01